Da sempre il pastiche rappresenta un genere poco o mal considerato che, quando non screditato, è stato comunque troppo spesso confinato entro gli angusti spazi di un esercizio letterario minore, frutto di un effimero bisogno individuale di trasgressione rispetto a un modello e privo, pertanto, della principale caratteristica che invece gli è propria: l’essere stato, nei secoli, un motore costante e inesauribile di arte letteraria, capace di generare, attraverso pratiche imitative di ripresa, trasformazione o ribaltamento, testi nuovi, in tutto degni di essere considerati parte integrante del mondo delle lettere. Nel tentativo, a nostro parere riuscito, di dare legittimità a un genere troppo a lungo dimenticato e poco conosciuto, Paul Aron pubblica, nella nuova collezione «Les litteraires» della Presses Universitaires de France, una Histoire du pastiche volta a ripercorrerne l’evoluzione dall’età classica ai giorni nostri e a sancirne il definitivo ingresso nell’estetica della imitatio.
DOI: | https://doi.org/10.37307/j.1866-5381.2009.02.52 |
Lizenz: | ESV-Lizenz |
ISSN: | 1866-5381 |
Ausgabe / Jahr: | 2 / 2009 |
Veröffentlicht: | 2009-12-30 |
Seiten 448 - 450
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